Il nuovo Accordo Stato-Regioni 2025 non è solo un cambio di regole ma un invito a ripensare il modo in cui la formazione viene progettata, vissuta e valutata.
C’è un prima e un dopo l’entrata in vigore dell’Accordo che vorrei farti scoprire, facendo una sintesi delle novità a cui fare attenzione se sei un Datore di lavoro, un RSPP, un Preposto, un Formatore o un Lavoratore.
Se sei un datore di lavoro o datrice di lavoro
Dopo l’accordo 2025 dovrai avere un ruolo più attivo nella promozione della Cultura della sicurezza in azienda e fare più attenzione alla qualità dei percorsi formativi.
Se sei un/una RSPP
Dovrai monitorare la qualità della formazione, tenere sempre aggiornato il piano formativo e collaborare sempre con docenti qualificati.
Se sei un preposto/a
Riceverai una formazione potenziata e utile ad intervenire attivamente, gestire conflitti e riconoscere situazioni a rischio in tempo reale.
Se sei un formatore o formatrice
Dovrai dimostrare di saper coinvolgere e far apprendere e non solo di conoscere la legge.
Se sei un lavoratore o lavoratrice
Avrai una parte attiva nella sicurezza aziendale assumendo un ruolo più consapevole e partecipativo.
Prima | Dopo l’Accordo 2025 | |
Datori di lavoro | Con l’Accordo 2025 il DVR diventa un documento “vivo”, da aggiornare ogni volta che emergono nuovi rischi. | Ora la formazione per datori di lavoro-RSPP è stata allineata a più alti standard: sono state aumentate le ore e inserite delle prove pratiche. |
Il DVR era aggiornato saltuariamente, spesso solo in occasione di modifiche aziendali rilevanti. | Con l’Accordo 2025 il DVR diventa un documento “vivo”, da aggiornare ogni volta che emergono nuovi rischi. | |
L’aggiornamento avveniva ogni 5 anni, ma era spesso percepito come una formalità. | Gli aggiornamenti diventano più frequenti e concreti e possono riguardare anche i rischi ergonomico, organizzativo e psicosociale. | |
RSPP | I corsi erano già articolati in funzione del rischio (basso, medio, alto), ma con molta libertà nei contenuti. | Le durate minime dei corsi sono state aumentate per molti profili, soprattutto nei settori a rischio alto. |
Potevano essere scelti formatori anche solo con esperienza pratica dichiarata. | Il RSPP ha il compito di verificare i requisiti dei docenti, cosa prima non esplicitata. | |
L’e-learning era ammesso per diversi moduli, anche quelli strategici. | L’e-learning viene limitato a moduli teorici introduttivi, escludendo quelli pratici o legati alla valutazione. | |
L’obbligo di aggiornamento era fissato ogni 5 anni, ma senza una reale verifica dell’efficacia o dei contenuti. | Gli aggiornamenti sono più frequenti e specifici, calibrati sui rischi aziendali e settoriali. | |
Preposti | Il corso base durava 8 ore, con contenuti standard. | Il corso base ora deve durare 12 ore, con più spazio a esercitazioni pratiche e scenari realistici. |
L’aggiornamento quinquennale non sempre veniva rispettato. | Ora c’è un aggiornamento biennale obbligatorio, con focus su esempi concreti e gestione operativa del rischio. | |
Il ruolo di “vigilanza” dei Preposti era spesso considerato secondario rispetto a quello del RSPP o del datore. | I Preposti diventano delle figure chiave nella vigilanza quotidiana, con obblighi precisi anche sul fronte della comunicazione | |
Formatori | Bastava dichiarare di avere esperienza nella materia trattata per essere considerati “formatori”. | I Formatori devono possedere almeno uno dei criteri minimi previsti (laurea, esperienza sul campo, percorso formativo in didattica). |
Nessun obbligo di aggiornamento o certificazione delle competenze. | Il formatore deve aggiornarsi periodicamente sia sulla normativa, sia sulle tecniche di comunicazione. La formazione continua è diventata obbligatoria per chi insegna la Sicurezza. | |
La formazione era spesso trasmissiva (lezione frontale) e con scarsa interazione. | Si incentiva l’uso di metodologie attive: lavori di gruppo, simulazioni, casi studio. | |
Lavoratori | La formazione era divisa in generale e specifica, con aggiornamento ogni 5 anni. | Dopo l’Accordo 2025 la formazione dei lavoratori deve essere personalizzata in base alla mansione, all’ambiente e ai rischi specifici. |
La formazione era spesso solo teorica e poco connessa ai reali rischi del posto di lavoro. | L’aggiornamento rimane quinquennale per molti, ma è più operativo (analisi casi, prove pratiche). | |
Partecipazione passiva: bastava “esserci”. | Dopo il nuovo Accordo Stato-regioni partecipare non basta più, bisogna dimostrare di aver capito: si introduce il concetto di valutazione dell’apprendimento. |
Prima e dopo il nuovo Accordo Stato-Regioni 2025: come adeguarsi alle regole
Abbiamo capito insieme cosa fare prima e dopo il nuovo Accordo Stato-Regioni 2025 e come adeguarsi alle regole.
Ora possiamo dimenticare il Prima e pensare a come rendere l’Accordo uno strumento che migliora la Sicurezza sui nostri luoghi di lavoro e accresce la consapevolezza di tutti noi. Io faccio la mia parte e mi preparo per il prossimo corso di formazione, ma soprattutto studio altri modi per rendere le mie lezioni ancora più interattive con lavori di gruppo, simulazioni e discussioni di casi studio in classe.
Se vuoi approfondire
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